BASKET – Bolshakov: “Il -43 di Capo D’Orlando? Momento da dimenticare”

venerdì, 24 febbraio 2017

CANTÙ - Passata la coppa Italia, con Milano vittoriosa seppur con qualche brivido specialmente durante quarti e semifinali, riprende a pieni regimi il campionato e la Red October sfiderà domenica (ore 17:30) a Desio l’eccellente formazione di Capo d’Orlando, in piena corsa playoff ed eliminata a Rimini dalla Grissin Bon Reggio Emilia, in una partita dove l’Orlandina ha sprecato troppo nel finale di partita.

La squadra di coach Gennaro Di Carlo (accompagnato dal vice canturino doc, Flavio Fioretti) scenderà sul parquet biancoblu con il pensiero forse ancora legato alla gara di andata, dove la Red October rimediò una sconfitta disarmante, tornando a Cantù con un -43 che ancora grida vendetta. E Kirill Bolshakov quell’asfaltata la ricorda bene, anche se alla guida c’era ancora Rimas Kurtinaitis.

“Penso ci siano dei momenti che uno vuole ricordare per tutta la vita, mentre altri che preferirebbe dimenticare – ha esordito l’allenatore canturino –, la partita d'andata è uno di quelli. Bisogna capire quello che è successo, Capo D’Orlando è molto veloce rispetto a noi e questo si è rivelato un problema, inoltre giocammo fuori casa e per noi la spinta del pubblico è importante”.

Il coach ucraino ricorda come al PalaFantozzi il secondo tempo venne giocato “un pochino meglio” (il tabellino direbbe il contrario per la verità, l’ultimo periodo finì 27-9) abbassando il quintetto e facendo giocare Darden da 4, ruolo che per altro sta ricoprendo più volte in questa stagione. Inoltre, Bolshakov guarda alla squadra di Gennaro Di Carlo con notevole interesse e apprezzamento: “Pur non avendo grandi disponibilità economiche, si sono potenziati con i giocatori giusti – ha spiegato il coach –. Avevano Fitipaldo, miglior play del campionato, e l’hanno sostituito con IvanovicStojanovic è un giovane interessantissimo, Diener ha molta esperienza, in più c’è Dominique Archie nel ruolo di 4 che può ben attaccare i nostri difensori come fecero Jones a Pesaro e Savanovic a Sassari. Sono giocatori che soffriamo e stiamo lavorando molto con Calathes, la cui difesa sarà fondamentale”.

La Betaland tira con il 37% da tre punti ma può attaccare anche dalla media e da sotto canestro, e Bolshakov sta cercando di trovare un equilibrio difensivo, che possa bloccare anche la veloce transizione dei siciliani. A conti fatti, la sfida non sarà semplice e la chiosa finale del coach canturino è quanto mai chiara: “La chiave del nostro attacco non si basa su Johnson e su quanti punti farà, ma su sei/sette giocatori che possano dare un contributo importante”.

Un messaggio chiaro e forte, JJ non può tirare sempre da solo la carretta canturina ma ha bisogno del supporto dei compagni.

D. P.

 

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