BASKET – Bazarevich sotto accusa, già al capolinea l’esperienza a Cantù?

mercoledì, 30 marzo 2016

GERASIMENKOCANTÙ - Tutto si potrà dire di questa stagione sportiva, 2015/16, tranne che sia stata piatta e noiosa. Da quando la Pallacanestro Cantù è stata rilevata da Dmitry Gerasimenko, i cambiamenti che si sono susseguiti sono stati parecchi, ma il più discusso è stato quello riguardante la sostituzione di Fabio Corbani, il cui posto è stato preso da Sergej Bazarevich. Russo, ex giocatore (3 Campionati sovietici, 1 Campionato russo e una Coppa del Presidente), quando arrivò a Cantù nel mese di dicembre, si diceva che avrebbe portato soprattutto una cosa nel sistema biancoblu, ossia la difesa: curioso che dopo il suo arrivo, uno dei giocatori a salutare la compagine brianzola fu Kenny Hasbrouck, il miglior difensore con Awudu Abass.

Al di là di questa, appunto, curiosità, il lavoro di Bazarevich è stato, sin dal primo momento, non certo facile, con una squadra rivoltata come un calzino, rinforzata il più possibile per poter raggiungere i playoff, e che il buon Sergej avrebbe così dovuto plasmare secondo il suo gioco, arcigno in difesa e fluido in attacco.
Baz3Purtroppo per lui, questi risultati non si sono visti neppure con il binocolo, anzi la squadra è sembrata non solo fare dei passi indietro, ma determinati giocatori che avevano ad inizio stagione un senso logico, ora sembrano invece essere “buttati” in campo, quando va bene, perché quando va male si ritrovano relegati in panchina, nonostante potrebbero essere di aiuto ai compagni e, ovviamente, a Bazarevich, che ha sì vinto 2 Coppe di Russia e una Eurochallenge con Samara, ma che del campionato italiano conosce poco, pochissimo, e lo sta dimostrando partita dopo partita.

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Coach Sergey Bazarevich con Roko Ukic

Come? Facendo giocare Fesenko e Johnson insieme, con Fesenko schiacciato in area senza ricevere palloni, e JJ fuori dal pitturato a prendersi tiri senza ritmo o senza senso (come quello a 30” dalla fine contro Venezia, dopo un time out); ancora, mettendo in campo Hodge e Ukic a spartirsi il pallone, con il secondo, soprattutto, che palleggia 20 secondi prima di fare tutto da solo, mentre Hodge scorribanda un po’ in giro nell’attesa di ricevere un passaggio che non sarà giocabile, date le sue caratteristiche; lasciando sul parquet Heslip (non difenderà, è vero, ma tiratori come lui non si trovano in giro) senza un minimo di gioco creato per liberargli il tiro, senza un doppio blocco, ma utilizzando sempre e costantemente il pick and roll, uno “schema” di cui ormai il basket europeo è pieno; infine, dimenticandosi volutamente di Jakub Wojciechowski, l’italo polacco che con Corbani stava crescendo (in termini di minuti e concretezza), mentre ora si trova costantemente in panchina, salvo essere utilizzato per qualche secondo, per evitare ai compagni di commettere fallo.

Jakub_WojciechowskiLa goccia che ha fatto traboccare il vaso, è scesa proprio contro Venezia, quando Kuba è stato messo in campo per 1 secondo e 33 centesimi, e poi in conferenza stampa Bazarevich, probabilmente stressato dalle domande sul giocatore, ha affermato un categorico “I don’t care about Wojciechowski”, ossia “non mi importa di Wojciechowski”. Una frase limpida, cristallina, che non è passata inosservata tra i tifosi, che si sono schierati all’unanimità dalla parte del numero 18, che finora è sempre stato zitto, allenandosi, e non più di tre mesi fa affermava soddisfatto di essere al servizio di Corbani, che lo ha cresciuto sin dalle giovanili, e non solo come allenatore.

Un coach può decidere di rapportarsi come meglio crede con i propri giocatori, ma è palese che questo allenatore, Bazarevich, abbia capito poco o nulla di quanto sia possibile fare con questa squadra, che ora ha 4 punti di vantaggio sulla zona retrocessione, sempre più lontana dai playoff, facendo fischiare un Pianella che mai avrebbe fischiato ad inizio stagione, perché consapevole dell’obiettivo salvezza.

Basket Nicola Brienza

A sinistra, Nicola Brienza, attuale vicecoach

Per gli amanti dei numeri, Corbani su 11 partite giocate ne vinse 4, Bazarevich ne ha portate a casa 5 su 12. In mezzo, c’è quell'1-1 di Brienza, che potrebbe essere designato come capo allenatore, anche se questa possibilità non sembrerebbe in procinto di concretizzarsi, pur se gran parte del popolo del Pianella lo vorrebbe alla guida di Cantù per questo finale di stagione.

Davide Porro

 

 

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