AMBIENTE – Fridays For Future Cantù: “Blocco diesel euro 5, una scelta classista?”

lunedì, 16 giugno 2025

Il dibattito riacceso negli scorsi giorni sulla richiesta della corte di giustizia dell'Unione Europea riguardo il blocco delle auto Diesel Euro 5 in Pianura Padana, dal prossimo primo ottobre, ha suscitato reazioni diverse dalle forze politiche cittadine.

Ci teniamo anche noi a esprimerci in merito.

Da sempre crediamo che la mobilità sostenibile per essere tale debba essere accessibile a tutti. Anni fa in Francia il movimento dei Gilet Gialli sollevò che l'aumento dei costi dei carburanti avrebbe gravato maggiormente sugli abitanti dei quartieri periferici e delle realtà rurali più povere (non essendo il carburante un bene di lusso, ma un bene ascrivibile tra quelli essenziali).

Vi è infatti da considerare un paradosso dato dalla localizzazione dei servizi in considerazione delle diverse categorie sociali: nelle aree esterne ai centri maggiori è quasi impossibile trovare servizi pubblici con alte frequenze, e inoltre i redditi medio e bassi tendono a essere espulsi dai centri delle grandi città. Di conseguenza sono i redditi più bassi ad essere costretti a servirsi dell'automobile per spostarsi.

Crediamo dunque non si debba commettere l'errore di affrontare una battaglia giusta, quella della lotta al cambiamento climatico e la tutela ambientale, spostando le responsabilità dal piano comunitario al piano individuale. Ne graverebbe la percezione collettiva che abbiamo delle misure "green".

Perché certo è che il rendimento energetico di un motore elettrico di un'auto è il 90% contro il solo massimo 43% del motore termico a scoppio, e certo che un motore diesel di ultima generazione inquina meno che un motore di vecchia data, tuttavia la sola conversione tecnologica del parco auto non risolverà le criticità legate alla mobilità privata, tra cui ad esempio il traffico urbano e l'elevata richiesta di energia del settore dei trasporti.

Pensiamo quindi in generale a un cambio di paradigma sociale e culturale sulla mobilità. Per chi abita fuori dalle grandi città, oggi non vi è ancora un trasporto pubblico che risponda alle necessità di mobilità delle persone, poiché l'allocazione delle risorse pubbliche è spesso destinata a sostenere infrastrutture "fossili" legate all'auto privata.

Su questo livello, la politica pensiamo debba agire: chiedendo investimenti per un potenziamento del trasporto ferroviario, dei nodi intermodali dei trasporti e facendo arrivare i servizi pubblici laddove oggi non arrivano.

Non lasciamo soli gli individui a fronteggiare la sfida del cambiamento climatico!

Matteo Aiani
Rappresentante associazione
Fridays For Future Cantù

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