OMICIDIO VOLPE – L’esito dell’autopsia: il nonno ucciso con 19 coltellate

venerdì, 23 marzo 2018

CANTÙ – Diciannove coltellate. Una dietro l'altra, in ogni parte del corpo, fino a recidergli l’arteria giugulare. L'autopsia svolta sul cadavere di Giovanni Volpe, il pensionato di 78 anni ucciso venerdì pomeriggio dal nipote Luca, ha confermato la ferocia del 28enne arrestato la stessa notte dai carabinieri.

Il medico legale, racconta il quotidiano Il Giorno, ha stabilito che la morte è avvenuta per le ferite inferte con il coltello da cucina, che durante l’aggressione si è persino spezzato.

I fatti. L'aggressione è avvenuta verso le 17, quando una vicina ha di casa di via Monte Palanzone a Vighizzolo ha visto Luca andarsene a bordo della sua auto. Dopo circa 4 ore, a trovare il corpo senza vita di Giovanni Volpe è stato il figlio Paolo (zio di Luca).

Così, sono scattate le ricerche da parte dei carabinieri di Cantù, terminate alle 2 di notte, quando il giovane è stato trovato in un motel di Novedrate in compagnia di due prostitute.

Interrogato in carcere dal gip, pur avvalendosi della facoltà di non rispondere, Luca Volpe aveva dichiarato di aver fatto "una cavolata", e di aver litigato con il nonno per i soldi.

Già in passato tra i due c’erano stati momenti difficili, tanto che la vittima aveva denunciato il nipote per maltrattamenti: nel 2014, aveva dichiarato che il nipote lo minacciava ripetutamente, al punto da spingerlo a chiudersi in una stanza per mettersi al sicuro. Ma dall’altra parte della porta, lo sentiva gridare: "Vieni fuori che ti faccio un buco nella pancia…". Luca Volpe all’epoca aveva ricevuto una misura cautelare di allontanamento dall’abitazione, ma  al processo il nonno aveva ritrattato.

I due avevano continuato a vivere insieme, anche quando il nipote era finito agli arresti domiciliari per un’accusa di violenza sessuale, sfociata in una condanna in primo grado a 5 anni e 4 mesi.

Ora Luca Volpe si trova al Bassone indagato per omicidio volontario, in attesa che il sostituto procuratore Simona De Salvo, formalizzi l’accusa nei suoi confronti.

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