MARELLI – “La mossa del cavallo e quella del ciuccio”

sabato, 25 febbraio 2017

Il sasso che il politico canturino con più stoffa ha gettato nel lago delle proposte indecenti se da un lato ha fatto un gran rumore dall’altro, come era prevedibile ma non scontato, ha raccolto solo pernacchie.

Ma come – gli ha risposto l’altro politico canturino, quello che ha in magazzino una quantità di stoffa pari alla sua – fino ad oggi ci hai presi a pesci in faccia e adesso vieni a farci delle proposte indecenti? Non gli si può certo dare torto: per quale ragione la Lega e l’On. Molteni dovrebbero portarsi in casa un vero e proprio “caso” politico che, presto o tardi, finirebbe per diventare anche un problema politico di non poco conto?

Altrettanto secco è lo stop venuto da Lavori in corso che se non ha escluso, nei suoi maggiori esponenti,  di poter ragionare con altri interlocutori sulle cose concrete (ma ciò è del tutto scontato ed è francamente imbarazzante anche per chi semplicemente vi assiste vedere i dibattiti in Consiglio comunale trasformarsi in festival dell’insulto e, talvolta, persino in ring per la pratica del pugilato) ha banalizzato l’iniziativa riducendola ad una idea del tutto personale (ed anche un po’ balzana) del miglior fico del bigoncio.

Solo il Professor Pavesi si è voluto distinguere e candidamente ha mostrato di non saper cogliere le differenze che corrono fra una normale e necessaria collaborazione sul piano istituzionale (che si deve avere con tutte le forze politiche) e la portata strategica delle affermazioni del campione del movimento “no-tax”.

Quali sono, infatti, le due maggiori preoccupazioni dello sconfitto trionfatore dell’assemblea di Lavori in corso?
La prima è la consapevolezza che il candidato sindaco del centro-sinistra, Alberto Novati, ha molte maggiori possibilità che nelle precedenti amministrative di giocarsi la guida della città e ciò porta il nostro maggior negoziante in stoffe a tentare di ricollocarsi più a destra per raccogliere voti in quell’area sottraendole alla Lega ed ai suoi alleati.

La seconda è che, dopo il fallimento del Fronte biancorosso e lo strappo con Lavori in corso, ha l’assoluta necessità di trovare una acconcia collocazione per la sua “claque” personale, il suo seguito di nani, ballerine, agrimensori, ultras e affini. Insomma per le sue truppe cammellate.

Queste sono fondamentalmente le ragioni che gli hanno suggerito di tentare la mossa del cavallo che tuttavia, alla fine, si è trasformata nella mossa del ciuccio.

 

Opinione di

Enzo Marelli

 

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