CANTÙ – I numeri parlano chiaro: l’export delle aziende appartenenti alla filiera del legno-arredo, nel 2016, è riuscito a generare un giro d’affari di 15,3 miliardi di euro, con un incremento dell’1% rispetto all’anno precedente. Di tutto ciò si è discusso stamattina a Milano, in occasione della presentazione del primo rapporto sulla filiera realizzato da FederlegnoArredo. Questi numeri riguardano da vicino anche la città di Cantù, uno dei centri principali del cosiddetto “distretto del Mobile”, e tutti questi temi – con numerosi riferimenti alla tutela e alla valorizzazione delle eccellenze canturine - erano riusciti a trovare spazio perfino in alcuni programmi elettorali.
L’andamento della filiera è stato spiegato efficacemente da Emanuele Orsini, presidente di FederlegnoArredo: “Dobbiamo aiutare i nostri associati ad andare nei Paesi più stabili, ora abbiamo qualche preoccupazione sull’Iran, per i movimenti geopolitici che ci sono, ma allo stesso tempo crediamo ci possa essere una riapertura sulla Russia che è un mercato molto importante per quel che riguarda il mondo del classico e dell’arredamento. Tra gli imprenditori, soprattutto per chi sta andando all’estero, c’è molta vivacità – prosegue Orsini; - la Cina sta funzionando bene, mentre la Francia e la Germania stanno mantenendo gli stessi numeri degli anni precedenti insieme agli Stati Uniti”.
Per quanto concerne l’export, secondo la Federazione, “si è tornati ai livelli pre-crisi, e in questi ultimi anni l’export è stata l’ancora di salvezza per molte imprese del settore”.