È  molto inquietante la notizia che il perito del Tribunale abbia presentato una perizia sulla richiesta di risarcimento danni avanzata dal Comune in merito al fallimento del Palaturra, e che in tale perizia si paventi l’eventualità che il Comune non riceverà alcun ristoro del danno prodotto da questa vicenda.

La perizia dichiara infatti che nel contratto di affidamento a Turra non è definita alcuna precisa indicazione su chi dovesse pagare in caso di fallimento dell'iniziativa, manca una precisa responsabilità sull' "allocazione precisa del rischio". Il contratto sarebbe quindi carente.

Noi siamo molto perplessi su tale conclusione, e vorremmo che non fosse così. Tuttavia questo stop imprevisto ci conferma sulla giustezza della nostra posizione, assunta sia nel 2006, che oggi, in merito a tale operazione.

Già noi avevamo avanzato perplessità sullo strumento del Project financing; già avevamo segnalato l’anomalia di una variante al progetto che portò il suo valore da 40 a 60 milioni di euro (!).

Avevamo denunciato allora all'Autorità sulla concorrenza le anomalie dell'operazione; abbiamo denunciato due anni fa alla Procura della Corte dei Conti di Milano che in questa vicenda ci sono precise responsabilità da parte degli amministratori che insistettero sull'operazione Turra.

Questa provvisoria (speriamo) conclusione della querelle tra Comune e Turra rappresenta l'ennesima défaillance dell'attuale amministrazione, la cui iniziativa in tema è stata attendista e approssimativa.

Serve ancor oggi determinazione e chiarezza su chi sia il vero responsabile del fallimento. Lo chiedono soprattutto i cittadini, ai quali va spiegato fino in fondo a chi debbono la scomparsa di 10 milioni di euro che erano loro e che sono finiti (nutilmente?) in questa vicenda...

Filippo Di Gregorio
Segretario cittadino
Partito democratico Cantù