ELEZIONI – Novati: “Ecco il programma di rinascita dell’economia canturina”

domenica, 4 giugno 2017

CANTÙ – Lo si era intuito già da qualche settimana, e nella giornata di ieri se ne è avuta la conferma definitiva. Al centro del programma elettorale di Alberto Novati, candidato sindaco per la coalizione di centrosinistra, vi sono i temi del lavoro, del rilancio del manifatturiero e della valorizzazione del settore del mobile e del legno/arredo, con la promessa di investire fino a 500.000 euro nell’organizzazione di iniziative a favore dello sviluppo economico e del commercio locale.

Il consigliere regionale del PD Luca Gaffuri l’ha definita “una scelta coraggiosa” – certamente appare in antitesi rispetto ai temi proposti dalle altre coalizioni – ed effettivamente rappresenta una precisa dichiarazione d’intenti, un tentativo (neanche troppo larvato) di scostarsi dall’ambiguità degli avversari e di focalizzarsi su un tema cruciale, sull’eccellenza delle produzioni canturine. Se ne è parlato nella giornata di ieri in occasione di un convegno sull’economia canturina organizzato dal centrosinistra, un incontro a cui hanno preso parte il candidato sindaco Alberto Novati, il consigliere regionale Luca Gaffuri e il dottor Filippo Novati, un dirigente aziendale.

Come sottolineato da Filippo Novati, l’incontro di ieri aveva lo scopo di rimarcare “il carattere distintivo del programma di Alberto Novati, ossia la volontà che l’amministrazione cittadina agisca in prima persona per arrestare il declino del settore manifatturiero”. Dopo una breve digressione storica – in cui si è parlato della produzione dei mobili in Brianza, una tradizione lunga più di due secoli – l’intervento del dottor Novati si è concentrato sui numeri del distretto del mobile in Brianza, un’area geografica di cui Cantù rappresenta il polo principale: “Non è possibile vedere Cantù al di fuori del contesto e delle relazioni che intercorrono tra il nostro tessuto economico e quello delle altre realtà territoriali circostanti. L’isolazionismo non è certamente una strada da seguire”.

Secondo una stima della CCIA, aggiornata al 31/12/2015, il distretto del mobile brianzolo è il primo in Italia per numero di imprese attive nel settore dell’industria del legno e nella fabbricazione di mobili: ben 2.111 imprese, divise tra le province di Como e Monza/Brianza.

E le istituzioni locali, secondo i relatori, potrebbero intervenire concretamente con “una promozione culturale al fine di valorizzare la cultura del design e del legno, con la promozione dell’innovazione e dello sviluppo commerciale verso i mercati esteri, con precisi interventi nel campo della formazione professionale”. Per favorire il rilancio dell’economia canturina, inoltre, la coalizione guidata da Alberto Novati si impegna “a portare gradualmente dagli attuali 120mila euro annui fino a 500mila euro a regime i fondi di bilancio del Comune di Cantù destinati alla realizzazione di iniziative a favore del commercio e dell’artigianato”.

“Il Comune – insistono i relatori – può farsi promotore dell’internazionalizzazione e all’innovazione delle imprese, ma anche di iniziative volte allo studio e all’individuazione puntuale dei problemi che si vanno via via manifestando nell’evoluzione del distretto e della nostra struttura produttiva. Ciò che appare necessario, inoltre, è un intenso lavoro volto a promuovere e valorizzare sul piano culturale le esperienze di design e la cultura del legno”.

Nella parte conclusiva del convegno si è parlato anche della Festa del Legno – “la manifestazione deve diventare un vero e proprio strumento di marketing territoriale” – e della realizzazione del Museo del mobile e dell’artigianato. Ma il carattere squisitamente canturino dell’iniziativa, in ultima analisi, è stato cristallizzato alla perfezione dal professor Mario Marelli, uno dei relatori: “Abbiamo bisogno di qualificare la nostra identità: dobbiamo mettere in evidenza l’anima del nostro territorio, ossia la capacità di produrre mobili e oggetti di arredamento. Questa è la nostra storia, è l’identità del nostro territorio. Grazie all’opera di soggetti come Ponti, Buffa e Quarti, Cantù è stata la capitale italiana del design del mobile già a partire dagli anni ’30”.

R. I.

 

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