COPPA CAMPIONI – La Mia Briantea84 conquista il podio continentale

domenica, 8 maggio 2016

Briantea-Santa LuciaZWICKAU (GERMANIA) - In tre giorni si sono giocati una Coppa Campioni, giocando cinque partite senza aver tempo per recuperare, e alla fine la Briantea84 Cantù si è dimostrata essere una delle tre squadre più forti d’Europa.

I canturini del basket in carrozzina, infatti, hanno concluso il loro cammino europeo battendo nella “finalina” il Santa Lucia Roma 74-64, mettendo in scena una sfida che ritornerà fra una settimana nella capitale, per gara 1 della finale scudetto. Cantù ha messo in campo grinta e cuore, si è portata in vantaggio nel primo quarto 22-11, Roma ha reagito e i biancoblu hanno dovuto sudare parecchio dopo essere stati recuperati e superati sul 48-51 di fine terzo periodo. Gli ultimi dieci minuti sono stati in perfetto equilibrio fino alla tripla spartiacque di Ruiz (63-61) che ha girato l’inerzia verso i brianzoli permettendo loro di raggiungere uno storico traguardo, il terzo posto in Coppa Campioni.

La finale 1°/2° è stata preclusa dall’incontro con il CD Ilunion (infine campione sul Lahn-Dill, 71-45) squadra spagnola che oggettivamente gioca ad un livello superiore e ha battuto la Mia Briantea84 per 73-54, uno scarto forse troppo pesante ma che fa ben intendere quanto forte sia il club di Madrid, coperto in tutti i reparti, tosto e ben allenato, capace di fare male in contropiede, nel pitturato e nel tiro dalla distanza; se a questo aggiungiamo le pessime percentuali biancoblu (38% da 2 e 14% da tre), ecco spiegato il gap finale.

I ragazzi di coach Marco Bergna erano inoltre arrivati a questa partita avendo passato il turno in un girone di ferro, incontrando nell’ordine Porto Torres, Lahn-Dill e Besiktas, ottenendo il secondo posto del gruppo battendo i turchi con una prestazione eccellente nella seconda parte di gara.

Prima ancora, similmente, altri due match al cardiopalma. Contro Porto Torres, la Briantea l’ha spuntata 66-63, e già il risultato indica una gara in quasi perfetto equilibrio, con i sardi però sempre leggermente avanti, capaci di infliggere colpi psicologici non indifferenti, come la bomba di Scott da metà campo allo scadere del primo tempo, per il 32-35 in favore degli isolani.

Cantù ha reagito e questo primo cruciale incontro è riuscita a portarlo a casa con l’apporto di Bell e Sagar nei secondi 20 minuti, mentre Ruizi ha fatto il suo nei primi 20; e Scott, nonostante il suo bombardamento dalla linea dei 3 punti, non ha capitalizzato dalla lunetta nei secondi finali il possibile -1, e la tensione si è sciolta con un urlo liberatorio per la prima vittoria in Coppa Campioni.

Più difficile, più bella ma purtroppo con un risultato negativo, la seconda sfida con i campioni in carica del Lahn-Dill, a cui la Mia ha risposto colpo sul colpo portandosi in vantaggio di 8 punti (54-46) nell’ultimo quarto, prima di cedere mentalmente e permettere così ai tedeschi di rientrare, finendo poi per strappare il match 64-69. Partita al cardiopalma se ce n’è una, Cantù è stata in grado di reggere l’ondata tedesca (14-23) e giocare un secondo periodo memorabile portandosi avanti 33-30, continuando a macinare gioco nel terzo quarto fino al massimo vantaggio negli ultimi 10 minuti, che purtroppo però non è stato sufficiente; il Lahn-Dill ha pescato giocate decisive (e si è “adattato” al metro arbitrale) riuscendo a terminare il match con soli sei falli commessi e senza mai finire in bonus, chiudendo i giochi sul 64-69.

A questo punto, i ragazzi di coach Marco Bergna dovevano solo vincere l’ultima gara contro il Besiktas, e nonostante una partenza preoccupante (8-15 per i turchi dopo 10 minuti), la Briantea84 ha reagito e costruito gioco, e in 40 minuti non memorabili ha portato a casa il risultato più importante, l’accesso alla semifinale; partita costantemente in equilibrio (a dimostrazione di quanto il livello europeo si sia alzato), il Besiktas ha ceduto solo nel finale grazie alla freddezza ai liberi dei canturini, che hanno potuto esultare al suono della sirena, con il tabellone ad indicare 68-62 in favore della Mia.

Un cammino lungo e tortuoso, in cui Cantù ha sì mancato una finale che era alla portata, ma la squadra sta crescendo anno dopo anno, i ragazzi lottano come leoni, e l’orgoglio di essere la terza forza d’Europa (nel concreto forse anche la seconda) rimane bene impresso, soprattutto in vista di una finale scudetto Roma-Cantù (l’ennesima) che si annuncia essere infuocata.

Davide Porro

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