CANTÙ – Se siete in cerca di un metodo sicuro ed efficace per liberarvi dalle presenze ingombranti, dovreste dare un’occhiata a quanto è successo a Cantù, dalle parti del parchetto di via per Alzate.
Da qualche mese lo spiazzo erboso – situato in prossimità della rotonda di Fecchio, a pochi passi da via Mentana – era divenuto il punto d’incontro per sbandati e nullafacenti d’ogni genere, il luogo prediletto per improbabili rendez-vous tra individui bizzarri e vistosamente trasandati. Queste persone si trattenevano nel parco per diverse ore, e nel corso dei loro sollazzi pomeridiani erano solite spargere a destra e a manca ogni sorta di rifiuto, lasciando il parco e le sue immediate adiacenze in condizioni pietose, deplorevoli.
Tutto ciò è durato fino all’altro ieri, quando alcuni (adirati) residenti hanno deciso di prendere in mano la situazione: armandosi di badili e motoseghe – e ricorrendo ai servigi di un paio di giardinieri professionisti – i residenti hanno liberato il parchetto dai cespugli e dagli altri ammassi di vegetazione, da tutto ciò che fino a poche ore prima veniva utilizzato dagli sbandati come una sorta di immondezzaio, come una discarica a cielo aperto.
“Tra i cespugli abbiamo trovato di tutto: cartoni di plastica, calzini, perfino qualche paio di mutande”, afferma uno dei residenti. La soluzione può senz’altro apparire drastica, ma è certamente efficace.
La strategia adottata dai residenti di via per Alzate presenta più di un’affinità con il metodo della fumigazione, con cui i marinai erano soliti liberare i bastimenti dai topi o da altri fastidiosi occupanti. Gli strumenti utilizzati sono diversi, ma il risultato finale è lo stesso: gli elementi perturbatori sono scomparsi, se ne sono perse completamente le tracce (almeno per oggi).
R. I.