CANTÙ – “Marciapiedi fuori norma, a Cantù poca accessibilità per i disabili”

venerdì, 9 giugno 2017

CANTÙ – Secondo Ada Orsatti, presidente nazione dell’AILA - Associazione Italiana Lotta Abusi - , una buona parte delle infrastrutture urbane di Cantù non rispetterebbe le normative dell’ONU per le persone disabili, per i non vedenti, e qualche giorno fa, in occasione di un sopralluogo effettuato tra piazza Garibaldi e le vie adiacenti, le maggiori criticità sono state evidenziate da alcuni tecnici e da diversi rappresentanti dell’associazione.

Per chi si trova in carrozzina, infatti, via Milano e via Carcano sarebbero “quasi del tutto inaccessibili” – uno dei principali problemi è rappresentato dalla pendenza della strada – e in certi punti della città è stata notata l’assenza delle strisce pedonali e dei semafori per i non vedenti. “Il sopralluogo – come si legge in una nota dell’associazione – è stato organizzato in seguito alle numerosissime segnalazioni di gravi criticità che sono arrivate in AILA dai cittadini canturini”.

Le segnalazioni sono state effettivamente molto numerose – c’è chi parla di 12mila segnalazioni, ma si tratta di un’ipotesi non confermata – e sicuramente sono servite per evidenziare le (cattive) condizioni di alcune zone della città: il bagno pubblico di piazza Garibaldi, ad esempio, si troverebbe in condizioni igieniche davvero pessime, mentre alcuni marciapiedi sarebbero del tutto fuori norma (le norme UE per i marciapiedi, infatti, impongono una larghezza di 1.50 metri, con un minimo di 0.90 metri, e per le rampe dei disabili ammettono un dislivello di 2.5 cm). “Secondo il nostro tecnico – afferma una giovane rappresentante di AILA - l’inclinazione di piazza Garibaldi è superiore al 12%, e non è a norma”.

Sul tema del P.E.B.A – i piani per l’eliminazione delle barriere architettoniche - è intervenuto anche il consigliere comunale Aldo Stoppani: “Con l’approvazione definitiva dello stesso P.E.B.A. da parte del Consiglio Comunale, lo scorso 21/12/15, la città di Cantù si è dotata di uno strumento pianificatore previsto dalla legge che è anche e soprattutto un elemento di civiltà. Nel biennio 2016-2017, utilizzando prevalentemente la procedura operativa sancita dal codice degli appalti del cosiddetto “affidamento diretto”, cioè di quella prevista per i servizi o forniture e lavori di importo non superiore a 40.000 euro, sono stati attivati ben nove cantieri.  Di questi, due sono stati al momento soltanto appaltati, mentre sette sono appaltati e sono stati conclusi i relativi lavori.  Per le opere presso il centro sportivo di Cascina Amata si è esperita la procedura di gara prevista dalla legge. Sono stati insonorizzati poi n. 19 impianti semaforici privi della segnalazione acustica necessaria per le persone ipovedenti prevista dalla normativa vigente, oltre che sono stati raccordati numerosi marciapiedi presentanti un dislivello creante inaccessibilità”.

R. I.

 

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