CANTÙ – Se i furti delle scorse settimane sembravano distinguersi per un sistematico utilizzo dei balconi, in questi ultimi giorni i ladri hanno ampiamente dimostrato di prediligere un metodo diverso, ancora più rischioso: in via Marie Curie, un paio di sere fa, i malviventi hanno infatti raggiunto le abitazioni dopo aver scalato le grondaie, i tubi pluviali, e avrebbero utilizzato lo stesso metodo anche nella fase successiva all’effrazione, quando sono stati costretti a darsela a gambe. 

“Il ladro è penetrato nell’abitazione, ma a un certo punto s’è imbattuto nel padrone di casa che dormiva tranquillamente sul divano – afferma un’anziana residente di via Marie Curie; - Qualcosa deve averlo intimorito, perché se l’è filata in un baleno. D’un tratto è tornato indietro, ed è sparito quasi subito”.

Oltre a via Marie Curie, nel corso della stessa sera sarebbe stato colpito anche un appartamento situato nel medesimo quartiere, a pochi metri di distanza. Intorno alle ore 19 di mercoledì sera, infatti, alcuni residenti segnalavano la presenza dei carabinieri in via Mendel, una parallela di via Marie Curie. Per entrambe le effrazioni, i sospetti sembrano concentrarsi sulla stessa persona, un “ragazzo d’alta statura” che sarebbe riuscito a intrufolarsi in un paio di appartamenti e a fuggire con diversi oggetti di scarso valore.

A Cantù, nel corso della settimana, altri furti si sono registrati a pochi passi da via Casartelli e (nuovamente) nelle immediate adiacenze di via Maddalena, dove la scorsa settimana tre individui avevano tentato di introdursi in un’abitazione passando dal balcone. Se a tutto ciò aggiungiamo il presunto tentativo di truffa messo in atto negli scorsi giorni da un finto prete e da una finta suora - ma di cui Don Fidelmo, una delle autorità religiose più autorevoli di Cantù, non sembra sapere assolutamente nulla – si capirà facilmente come la gente, a Cantù, stia iniziando a considerare i furti e le effrazioni non come episodi sgradevoli e isolati, ma come accadimenti inevitabili, addirittura scontati.

R. I.

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