CANTÙ – Consiglio comunale, sulle partecipate Ferrari “convince” Di Gregorio

giovedì, 22 marzo 2018

CANTÙ - A parte qualche occasionale battibecco tra il consigliere Di Gregorio e l’assessore Maspero – in particolare sul tema delle presunte criticità nel trasporto urbano per gli studenti, ma anche in materia di parcheggi – l’ultimo consiglio comunale di Cantù si è concentrato soprattutto sull’opportunità, da parte della partecipata Canturina Servizi, di esercitare il diritto di recesso per liberarsi delle azioni di Acsm-Agam, una società che nelle prossime settimane (l’assemblea straordinaria è stata fissata il 9 aprile) deciderà se approvare la fusione per incorporazione in Acsm-Agam di alcune ex municipalizzate locali, tra le quali anche A2a Idro4, Aspem e Acel Service.

Il consigliere Dem Filippo Di Gregorio, attraverso un’apposita mozione, ha proposto di esercitare il diritto di recesso sulle azioni di Acsm-Agam detenute da Canturina Servizi, un’operazione che – secondo il segretario cittadino del PD – potrebbe fruttare ben 1.7 milioni di euro. “La fusione comporterebbe modifiche statutarie tali da determinare un cambiamento dell’attività della società, per cui riteniamo che vi siano i presupposti per il diritto di recesso – afferma Di Gregorio; - Dal nostro punto di vista, il Comune potrebbe suggerire a Canturina Servizi di non prendere parte all’assemblea, in modo tale da poter attivare il diritto di recesso. Una soluzione è da trovare necessariamente prima del 9 aprile, perché la cittadinanza merita risposte chiare”.

Tra le ex municipalizzate coinvolte nel progetto di aggregazione, oltre ad A2A, vi sono anche Aspem, AEVV spa, AEVV energie srl, Lario Reti Holding sel, Acel Service e Lario Reti Gas. Una volta confluite in Acsm-Agam, queste società potrebbero dar vita alla più grande multiutilty del Nord Italia.

Il consigliere del PD, tuttavia, ha successivamente ritirato la propria mozione in seguito alle rassicurazioni e alle aperture dell’azzurro Matteo Ferrari, vicesindaco e assessore alle partecipate, che ha assicurato di voler condividere l’indirizzo generale che verrà dato a Canturina Servizi.

“L’amministrazione assumerà una decisione politica, su questo non vi è alcun dubbio – dichiara Ferrari; - È in via di convocazione il comitato di controllo analogo, l’organo deputato a esprimere giudizi e indirizzi in seno a Canturina Servizi, e ho anche intenzione di chiedere la convocazione di una commissione e di un altro consiglio comunale, il tutto prima del 9 aprile. La grande multiutility che nascerà dai processi di fusione avrà una consistenza estranea al ramo idrico, e punterà con decisione sulle rinnovabili, sulle smart cities e sull’energia, con un piano industriale ambizioso, per cui si tratta di un treno da non perdere. La partita, in ogni caso, si chiuderà con una decisione politica”.

Chi ha provato a inserirsi nel dibattito (senza successo) è stato il grillino Gianpaolo Tagliabue, ex candidato sindaco e unico rappresentante del Movimento 5 Stelle in consiglio comunale. “Abbiamo letto che potremmo ricavare una buona liquidità in funzione delle perdite di Acsm-Agam, ma dai documenti risulta che il bilancio di Canturina Servizi è attivo: dove sarebbero le perdite?”. La replica di Ferrari non si è lasciata attendere: “Non è possibile chiudere un esercizio con delle perdite, è la legge a dirlo. Non si può chiudere un bilancio sotto lo zero, specialmente nel caso di una inHouse con partecipazione al 100%”. Ma Tagliabue insiste: “Serve tempo per capire quali siano le perdite – “Ma Canturina Servizi non ha perdite”, ribatte Ferrari – e per valutare la possibilità di recuperare dei soldi per investirli in qualcos’altro”. “In realtà – risponde Ferrari – non funziona proprio così: i soldi recuperati da Canturina Servizi non si potrebbero investire”.

Durante il consiglio comunale è intervenuto anche il consigliere indipendente Alberto Novati, il quale, nonostante le continue interruzioni da parte del presidente del consiglio Gaudiello – dimostratosi particolarmente rigoroso quasi esclusivamente con l’ex candidato sindaco di Vola Cantù – ha affermato che “il consiglio comunale è morto”, perché i consiglieri avrebbero smesso di trattare i temi realmente utili alla collettività. “Che fine ha fatto il marketing territoriale?”, si è chiesto ironicamente Alberto Novati al termine del suo intervento.

R. I. 

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