CANTÙ – Il caso dell’ufficio postale di Vighizzolo finisce in Parlamento

sabato, 21 ottobre 2017

CANTÙ – Dopo essere finito al centro di numerose polemiche per le attese interminabili e per la presunta scarsità del personale, il caso dell’ufficio postale di Vighizzolo è arrivato addirittura in Parlamento. Ne ha parlato il deputato canturino Nicola Molteni, il quale, rivolgendo un’interrogazione al Ministro dello sviluppo economico, Carlo Calenda, ha chiesto se il Governo intenda “garantire agli abitanti del Comune di Cantù l’effettiva erogazione di un servizio essenziale”.

Ecco il testo dell’interrogazione:
Negli ultimi mesi, l'ufficio postale di Vighizzolo, frazione del comune di Cantù (CO) che serve circa diecimila abitanti, offre ai propri utenti un servizio a dir poco insoddisfacente, costringendo, a quanto consta all'interrogante, le persone ad ore di attesa per espletare semplici pratiche, senza neanche mettere a disposizione un numero di sedute congruo al numero di persone anziane che in media si recano nell'ufficio. La situazione si protrae ormai da troppo tempo e gli utenti hanno sollecitato un intervento da parte di Poste Italiane S.p.a., che deve garantire l'espletamento del servizio universale postale sulla base di un contratto di programma siglato con lo Stato, in cui la società si impegna a raggiungere determinati obiettivi di qualità. La direttiva 97/67/CE del 15 dicembre 1997 inserisce le prestazioni postali tra i servizi di interesse di economia generale e stabilisce specifiche obbligazioni comunitarie per la tutela dei servizi universali a garanzia della piena efficienza a favore degli utenti, dando la possibilità al cittadino-utente non soddisfatto del servizio postale di appellarsi, in prima istanza, all'operatore postale responsabile, in seconda istanza, all'autorità nazionale competente e, da ultimo, alla Commissione europea. Poste Italiane riceve ingenti contributi da parte dello Stato per consentire agli uffici postali periferici di garantire l'erogazione del servizio essenziale ed è inaccettabile per l'interrogante che continui invece a sacrificare le esigenze della collettività, scegliendo di chiudere molti uffici, di rimodulare la frequenza settimanale di raccolta e recapito, in favore di una logica puntata al guadagno. Si verificano con troppa frequenza negli uffici postali problemi legati alla carenza di personale e al mal funzionamento dei sistemi informatici che generano evidenti difficoltà nella gestione operativa e una conseguente diminuzione della qualità del servizio fornito alla clientela”. Molteni si domanda “se il Ministro interrogato sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa e quali iniziative di competenza intenda prevedere per garantire agli abitanti del comune di Cantù l'effettiva erogazione di un servizio essenziale di qualità, nel rispetto del contratto di programma siglato fra le Poste Italiane spa e lo Stato”.

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