CANTÙ – Bizzozero raccoglie il testimone di Inganni, tumulati i resti di Krankl

mercoledì, 26 aprile 2017

CANTÙ – Venne assassinato nel lontano 1944 mentre si trovava in una zona periferica di Cantù, in una cascina situata nei boschi di Fecchio – non troppo distante dalla località nota come “Cascina Pelada” – e nella mattinata di mercoledì, a quasi 73 anni dall’assalto che gli costò la vita, i resti dell’ebreo Miroslav Krankl sono stati definitivamente tumulati all’interno del cimitero maggiore di Cantù. Oltre allo studioso canturino Enzo Marelli e a qualche curioso, alla cerimonia di tumulazione hanno preso parte il Sindaco Claudio Bizzozero e il Prefetto di Como, Bruno Corda.

“La storia di Krankl è terribile, e per gli ebrei del tempo rappresentava la normalità – ha dichiarato il Sindaco Bizzozero; - Abbiamo pertanto ritenuto opportuno dare rilievo a questa storia, un racconto insieme semplice e terribile, e salvando la tomba di Krankl mi è sembrato di raccogliere il testimone del Sindaco di allora, Luciano Inganni, che accettò senza esitazioni la richiesta di Klara Krankl di poter seppellire suo marito Miroslav all’interno del cimitero di Cantù”.

L’intervento di Bizzozero è stato immediatamente seguito da quello del Prefetto, che ha ringraziato l’amministrazione per aver dato vita a una cerimonia tanto significativa, e dal discorso di Enzo Marelli, che ha tracciato un interessante (e dettagliatissimo) quadro storico della vicenda di Klara e Miroslav.

“Miroslav e Klara Krankl fuggirono da Zagabria con l’intenzione di raggiungere alcuni loro parenti a New York, e arrivarono a Cantù il 25 maggio 1942 con la qualifica di internati stranieri – spiega Marelli; - Ma la loro vita a Cantù non fu affatto semplice: i due non potevano allontanarsi dal luogo in cui risiedevano, erano costretti a vivere con pochissimi soldi, e vennero vessati in tutti i modi. Dopo qualche tempo – prosegue Marelli - si sistemarono in una cascina nei boschi di Fecchio, dalle parti di Cascina Pelada, dove l’affitto mensile (almeno inizialmente) costava 8.500 lire. Ai due coniugi venivano richiesti anticipi sempre più consistenti, e gli abitatori della cascina finirono per convincersi che la coppia dovesse nascondere una gran quantità di denaro, una sorta di tesoro. L’assalto che costò la vita a Miroslav fu orchestrato da un repubblichino e da alcuni parenti dei proprietari della Cascina, i quali, convinti di poter mettere le mani sul denaro dei due ebrei, penetrarono nella cascina e iniziarono a percuoterli brutalmente, con violenza. Miroslav Krankl morì sul colpo in seguito a un colpo di bastone sulla nuca, mentre sua moglie si salvò per miracolo (la moglie di Krankl svenne durante l’assalto, e gli assalitori la credettero morta)”.

R. I.

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