BARCELLONA – Lo strazio dei conoscenti di Bruno, travolto sulle Ramblas

sabato, 19 agosto 2017

LEGNANO – Tra le vittime dell’attentato terroristico di Barcellona c’è anche Bruno Gulotta, un italiano di 35 anni residente a Legnano, nel milanese. La conferma ufficiale della Farnesina è arrivata soltanto nella tarda mattinata di ieri, quando gli agghiaccianti particolari sugli ultimi minuti di vita di Bruno, il responsabile marketing di un’azienda informatica di Legnano, avevano iniziato a emergere grazie alla testimonianza di Martina, la giovane moglie con cui si era recato in vacanza in Spagna.

Bruno sarebbe stato travolto sulle Ramblas di Barcellona mentre teneva per mano il figlio maggiore, Alessandro – un bimbo di 5 anni – ed è morto pochi istanti dopo davanti agli sguardi pietrificati della moglie e dell’altra figlioletta, Aria, una bimba di soli 7 mesi. Gulotta avrebbe cercato di difendere i figli dalla violenza dell'impatto con il van, e sarebbe rimasto ucciso sul colpo. Lo stesso furgone che ha travolto e investito il 35enne lombardo ha ucciso altre 12 persone, quasi tutti turisti che passeggiavano tranquillamente in una delle vie più frequentate d’Europa.

La famiglia Gulotta viveva in un quartiere residenziale di Legnano, in viale Gorizia, e i vicini di casa ricordano il giovane padre di famiglia come una persona “bravissima e gentile”, un uomo tranquillo che adorava i suoi figli e il suo lavoro. Anche i colleghi l’hanno ricordato con parole commoventi: “Lo ricordo soprattutto mentre discutevamo davanti alle macchinette del caffè, con lui si poteva parlare di tutto”, ha dichiarato ieri uno dei suoi compagni di lavoro.

Il sindaco di Legnano, Giambattista Fratus, ha già dichiarato di essere pronto a indire il lutto cittadino, e nelle scorse ore, grazie a un’iniziativa di Valentina, la sorella del defunto, è stato aperto un conto corrente grazie al quale sarà possibile inviare un contributo economico alla famiglia del defunto.

Il presunto responsabile della strage di Barcellona, il 22enne Younes Abouyaaqoub, sarebbe riuscito a sfuggire alla polizia spagnola e a darsi alla fuga a poche ore dall’attentato di giovedì pomeriggio, ed è tutt’ora ricercato. Dei due attentati che hanno sconvolto la Spagna tra giovedì e venerdì – a Barcellona e a Cambrils, 14 morti in tutto – sarebbe responsabile un’unica cella terroristica composta da 12 persone, la maggior parte delle quali già uccisa o arrestata.

R. I.

 

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