ALIMENTAZIONE – Kiwi: un pieno di vitamina C, ma non solo

martedì, 2 febbraio 2021

Tra la frutta di stagione tipica del periodo invernale, che è consigliabile acquistare a Febbraio, troviamo il kiwi, una pianta originaria della Cina appartenente alla famiglia delle Actinidiaceae.

Fece il suo ingresso in Italia solo nel 1970 ed attualmente viene prodotto in diverse varietà, principalmente nelle regioni di Emilia Romagna, Lazio, Piemonte, Veneto, Campania e Puglia. Secondo i dati relativi al 2005 della FAO (Organizzazione per l'Alimentazione e l'Agricoltura), i principali produttori al mondo di questo frutto sono l’Italia con 480.000 tonnellate, a seguire Nuova Zelanda, Cile e Francia.

Come ogni frutto è ricco di acqua, povero di grassi e senza colesterolo ma una vera bomba di vitamine e sali minerali, che rendono il kiwi un "super-food".

Spesso si associa la vitamina C solamente agli agrumi quali arancia, mandarini, e le relative spremute fresche, in realtà il kiwi è il frutto con il più alto contenuto di vitamina C, superiore addirittura a limone, arancia e peperone.

Questa vitamina, nota anche come acido ascorbico, svolge molte funzioni all’interno dell’organismo: è necessaria per la normale crescita e la salute di cellule e tessuti; svolge funzione antiossidante, ovvero contrasta i danni causati dai radicali liberi, responsabili dell’invecchiamento cellulare; inoltre aiuta ad assorbire il ferro, soprattutto quello presente negli alimenti di origine vegetale che è meno biodisponibile. Trattandosi di un micronutriente, è richiesto soltanto in piccole quantità, ma di fondamentale importanza per raggiungere e mantenere uno stato di benessere.

Essendo una vitamina idrosolubile (ovvero che si scioglie in acqua) viene eliminata facilmente attraverso le urine, e perciò non è possibile immagazzinarla nell’organismo. Per averne sempre abbastanza a disposizione occorre assumerla regolarmente con l'alimentazione.

Secondo le indicazioni contenute nei Livelli di Assunzione di Riferimento di Nutrizione ed energia per la popolazione italiana (LARN) della Società Italiana di Nutrizione Umana (SINU) l’assunzione raccomandata di vitamina C è pari a 105 mg al giorno per gli uomini e 85 mg al giorno per le donne. In alcune fasi della vita può però aumentare; per esempio, durante la gravidanza o l’allattamento al seno, periodi in cui si raccomanda un’integrazione supplementare oltre ad una dieta bilanciata.

Nei Paesi sviluppati, un deficit di vitamina C si può verificare a causa di una malnutrizione per difetto generale, mentre una carenza grave come lo scorbuto, di cui erano soliti ammalarsi i marinai nei lunghi viaggi senza la possibilità di consumare ortaggi freschi, è ad oggi poco frequente. I sintomi comprendono affaticamento, depressione e danni al tessuto connettivo (come ad esempio gengiviti, eruzioni cutanee, emorragie interne e ritardi nella guarigione delle ferite).

La vitamina C in combinazione con vitamina E, rame e ferro contenuti nel kiwi, conferisce al frutto caratteristiche antisettiche e antianemiche. Il kiwi possiede anche un’azione rinfrescante, dissetante e diuretica, potenzia le difese immunitarie e protegge la parete vascolare.

Notevole in esso è anche la presenza di minerali e proprio per la sua buona percentuale di potassio, è in grado di regolare la funzionalità cardiaca e la pressione arteriosa. Mentre il buon apporto di fibre sembra agire in maniera positiva sulla motilità intestinale prevenendo la stipsi ed alcune alterazioni del microbiota intestinale.

Purtroppo il kiwi rientra tutt’oggi nella lista delle allergie alimentari più diffuse al mondo. Il principale imputato nella comparsa di questi fenomeni allergici (irritazione della bocca e della gola che possono sfociare in gravi reazioni anafilattiche) è una proteina: l’enzima actinidina. Essendo inoltre ricco di semini è sconsigliato nelle persone con problematiche a livello intestinale come colon irritabile o diverticoli, perché potrebbero ulteriormente irritare e infiammare la mucosa del tratto gastro-intestinale, peggiorando la sintomatologia.

Va ricordato che la sensazione di prurito e bruciore del cavo orale dopo l’ingestione del kiwi potrebbe essere legata anche a fenomeni non allergici: il frutto è infatti ricco di cristalli aghiformi di ossalato di calcio, che possono irritare per attrito la mucosa del cavo orale.

RICETTA: MUFFIN AI KIWI
Ingredienti per 6 muffin: 120gr farina integrale, 2 kiwi, un cucchiaino di lievito per dolci, 40gr zucchero di canna, 30ml Olio di semi.

Procedimento: pulire i kiwi e frullarli insieme allo zucchero e all’olio, senza lasciare grumi. In una ciotola aggiungere la farina e il lievito setacciato, mescolare bene il tutto fino ad ottenere un composto omogeneo, da riporre in appositi pirottini da muffin, e cuocere in forno pre-riscaldato a 180° per 15-20 min (controllare e fare sempre la prova dello stecchino: deve essere asciutto!).
Gustare a colazione o merenda, accompagnati da una spremuta fresca di arancia: il pieno di vitamina C è assicurato!

Erika Meroni
Biologa Nutrizionista, PhD erika.meroni90@gmail.com
Riceve presso:
Centro Medico LA BREVA Gravedona (CO) Via Regina 22
Farmacia LAMBRO Lambrugo (CO) Via Roma 3
Farmacia LARIANA Abbadia Lariana (LC) Via Nazionale 114

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