CANTÙ - Domani al Mediolanum Forum di Assago, palla a due alle 17, va in scena il derby numero 168 tra Pallacanestro Cantù e Olimpia Milano. Da sempre, una sfida carica di significato, tra storia e prestigio, tra rivalità e passione. Per decenni è stata la partita con la “p” maiuscola, non solamente entro i confini nazionali ma anche sui palcoscenici più importanti del mondo, con le due compagini lombarde a battagliare principalmente in giro per l’Europa, tenendo alto l’onore e l’orgoglio di tutto il basket italiano. Storie di vittorie, di rivincite, di trofei e di tanto altro, che mai nessuno potrà cancellare dai sacri libri della palla al cesto. È Cantù contro Milano, è Milano contro Cantù: non c’è altra sfida che tenga.
A sorpresa, però, la corazzata targata A|X Armani Exchange sta facendo un po’ fatica in questa prima parte di campionato, al di sotto delle aspettative dei tifosi ma comprensibilmente per le fatiche di coppa. Con dieci vittorie e cinque sconfitte, i biancorossi sono infatti attualmente al quarto posto in LBA, alle spalle non soltanto dell’altra grande favorita per lo scudetto, la Virtus Bologna, ma anche dei vicecampioni d’Italia in carica della Dinamo Sassari e della sorpresa Leonessa Brescia, squadra con gli stessi punti di Milano, 20, ma con lo scontro diretto a suo favore. Dopo una striscia di cinque successi consecutivi, interrotta proprio dalla rivale sponsorizzata Segafredo nell’ultima gara del 2019 (vinta dalla Virtus 83-70 in Fiera a Bologna), la formazione meneghina vorrà sicuramente rifarsi nell’ultima gara del girone di andata di regular season, quella con Cantù, che chiuderà ufficialmente la prima parte della stagione italiana.
In campo europeo, invece, Milano sta rispondendo bene, stabilmente in zona playoff, che peraltro è il grande obiettivo dichiarato ai nastri di partenza dalla squadra 28 volte campione d’Italia. Con sei successi di fila nelle prime sette giornate di EuroLega, i biancorossi sono partiti fortissimo, salvo poi spegnersi un po’ nel corso del tempo, rimediando cinque stop consecutivi. L’Olimpia si è comunque resa protagonista di alcune vittorie non soltanto di grande prestigio ma autentiche prove di forza contro “big” europee del calibro di Panathinaikos, Fenerbahce, Barcelona e Maccabi Tel Aviv. Milano è inoltre reduce da una vittoria sofferta contro lo Zenit San Pietroburgo, in casa, conquistata nella serata di ieri con il risultato finale di 73-72. Quello con i russi si tratta del nono successo stagionale in campo europeo, che ha così permesso all’Olimpia di chiudere il girone di andata della competizione internazionale al settimo posto.
Dopo una stagione piuttosto deludente sia in EuroLega che in campionato, il club di Giorgio Armani ha deciso di puntare tutto su un grande nome, quello di Ettore Messina, nominato anche “President of Basketball Operations” oltre che capo allenatore. L’ex CT della Nazionale italiana è tra gli allenatori europei più titolati di sempre, con quasi 30 trofei conquistati con i club. I più significativi: l’EuroLega, vinta per ben quattro volte (due con la Virtus Bologna e due con i russi del CSKA Mosca); lo scudetto, vinto tre volte con le “Vu Nere” e uno con l’allora Benetton Treviso; e la Coppa Italia, vinta addirittura sette volte, quattro con la Virtus e tre volte con Treviso. Tanti anche i premi individuali, tra cui il “Miglior Allenatore” della Serie A per tre volte e l’aggiunta nell’Italia Basketball Hall of Fame nel 2008.
Coach Messina che, appena arrivato a Milano, non ha smentito la sua grande personalità, facendo subito scelte molto coraggiose: sia Mike James, miglior marcatore della scorsa edizione di EuroLega, che James Nunnally (MVP della Serie A nel 2016 con Avellino) sono stati tagliati fuori dal progetto tecnico milanese, con il plurititolato Messina deciso nel puntare maggiormente sui giocatori italiani (Amedeo Della Valle e il nuovo innesto Riccardo Moraschini su tutti), cui si aggiunge un’altra scelta coraggiosa, quella di giocarsi gran parte delle fiches a disposizione sul quasi 40enne Luis Scola, il quale sinora pare tutto fuorché un giocatore a fine carriera.
QUI MILANO
Del nucleo della passata stagione sono rimasti in otto, la metà di questi italiani: capitan Andrea Cinciarini, Christian Burns, Jeff Brooks e un “rinato” Della Valle. A loro si sono aggiunti il già citato Moraschini e Paul Biligha. Otto, invece, i nuovi giocatori: oltre a Moraschini, Biligha e Scola, sono arrivati anche Sergio Rodriguez, Michael Roll, Keifer Sykes (firmato la scorsa settimana), Aaron White e Shelvin Mack, quest’ultimi due con un ruolo marginale e sinora al di sotto delle aspettative iniziali. Seppur spesso ai box per infortuni, il miglior marcatore in LBA dell’Olimpia è il tiratore serbo Nemanja Nedovic, con 13.7 punti di media. L’ex Golden State Warriors non sarà però della partita, a causa di una contrattura al quadricipite della coscia destra.
QUI CANTÙ
Con quasi gli stessi punti di Nedovic, il top scorer canturino è il play Wes Clark, con una media realizzativa di 13.5 a partita. È, però, nel mese di dicembre che l’esterno americano ha dato il meglio di sé, realizzando quasi 20 punti di media in sei partite giocate, 117 in totale, nessuno in LBA ha saputo fare meglio di lui. Mese di dicembre eccezionale anche per il pivot titolare della S.Bernardo-Cinelandia Cantù, Kevarrius Hayes. Il rookie statunitense ha fatto registrare nel mese appena concluso ben 16 stoppate, nessuno meglio di lui. Il secondo, Henry Sims della Fortitudo Pompea Bologna, ne ha realizzate solamente 11. Lo stesso Hayes è stato giusto ieri nominato dalla Legabasket “Miglior Difensore” del mese di dicembre. Joe Ragland, invece, non al top in vista del derby, ha giocato in maglia Olimpia Milano nella stagione 2014-’15, facendo il suo debutto in EuroLega.
IL QUINTETTO AVVERSARIO
Con un roster a dir poco profondo come quello milanese, composto da ben sedici giocatori, e con delle rotazioni alterne per via del doppio impegno campionato-coppa, individuare il quintetto iniziale dell’Olimpia è sempre molto difficile. Non crea grattacapi, invece, la scelta del regista: titolare o meno dal primo minuto, il playmaker di riferimento è “El Chacho” Rodriguez, 33 anni. Rodriguez, che in circa 23’ di impiego in LBA produce 13.5 punti e 5.1 assist di media (sesto in questa specialità), ha vinto in carriera due volte l’EuroLega, la prima con il Real Madrid nel 2015 e, con il CSKA Mosca, la seconda nel 2019. Sempre in Euroleague, nel 2014, è stato nominato anche MVP del torneo. Nella competizione europea più prestigiosa per club, lo spagnolo ha staccato da poco il traguardo delle 250 presenze e quello dei 2600 punti, cui vanno aggiunti anche quasi 1200 assist e percentuali sempre molto alte da oltre l’arco (41% in carriera). Notevolissimi anche i numeri in NBA, dove ha collezionato 353 presenze con le maglie di Portland, Sacramento, New York e Philadelphia. Oltreoceano ha giocato cinque anni, realizzando oltre 1700 punti e, anche in questo caso, totalizzando quasi 1200 assist.
Al fianco di Rodriguez spicca il californiano naturalizzato tunisino Michael Roll, guardia-ala di 32 anni. Dal 2015, Roll, è un membro della Nazionale della Tunisia, con cui ha preso parte ai Campionati Africani (vincendo un bronzo) e ai recenti Mondiali in Cina. Prodotto di UCLA, dove ha fatto il college per cinque anni, l’esterno è alla terza stagione consecutiva in EuroLega dopo un biennio in Israele al Maccabi Tel Aviv chiuso a 9.1 punti di media con il 41% da tre. Oltre a Italia e Israele ha giocato in Turchia, Spagna e Belgio. È principalmente una guardia ma, grazie al fisico possente e alla statura (198 centimetri), può ricoprire agevolmente anche il ruolo di ala piccola. Finora in LBA è partito titolare otto volte su dodici, realizzando quasi 10 punti a partita con il 44% da oltre l’arco. Il “tre” titolare è uno dei tanti ex canturini presenti nel roster dell’Olimpia, il serbo Vlado Micov, veterano prossimo a compiere ad aprile 35 anni. È alla terza stagione a Milano, con cui ha vinto uno scudetto e due Supercoppe, di cui una da MVP. In stagione è partito titolare nove volte in LBA, viaggiando a 11.6 punti e 2.3 assist di media in 22’, con il 41% da tre. A Cantù tra il 2010 e il 2012, ha giocato quasi cento partite in Serie A, segnando - in due stagioni e mezzo - quasi mille punti. Sono oltre duecento invece le presenze e oltre 2000 i punti realizzati in nove stagioni di EuroLega, competizione che ha disputato anche con la canotta biancoblù nella stagione 2011-’12, giocando quattordici gare.
L’ala forte titolare è l’eterno Luis Scola che, proprio al Baskonia (con cui Micov esordì in EuroLega), “esplose” tra il 2000 e il 2007, raggiungendo per ben quattro volte la Final Four, tre consecutive e due arrivando sino alla finalissima. In EuroLega, dove è tornato dopo dodici lunghi anni, vanta inoltre due premi individuali come membro del miglior quintetto della competizione. In mezzo a tutta questa Europa c’è anche tanta NBA, in cui Scola conta la bellezza di 743 presenze, di cui 505 da titolare. Quasi 9mila, invece, i punti realizzati oltreoceano (12 di media con 6.7 rimbalzi). Infiniti i trionfi ottenuti da Scola in quasi venticinque anni di carriera: a spiccare è sicuramente il premio di MVP della Liga ACB vinto per ben due volte, così come per ben quattro volte è stato inserito nel miglior quintetto del campionato spagnolo, considerato il più competitivo del mondo dopo quello americano. Ma è forse con la Nazionale argentina che Scola ha dato il meglio di sé, con cui peraltro è alla caccia della quinta Olimpiade, obbiettivo alla portata perché Tokyo 2020 sarà tra pochi mesi. All’ultima Olimpiade, quella del 2016 tenutasi a Rio de Janeiro, ha avuto il grande onore di essere scelto come portabandiera della spedizione albiceleste. Ai Giochi Olimpici è il quinto miglio realizzatore di tutti i tempi. Solo con la Nazionale maggiore dell’Argentina, vanta 20 partecipazioni ad alcuni tornei internazionali e ha vinto, inoltre, una storica medaglio d’oro alle Olimpiadi di Atene 2004, un bronzo Olimpico nel 2008 e due volte l’argento ai Mondiali del 2002 e del 2019. Proprio all’ultimo Mondiale in Cina - Nazione dove ha giocato nell’ultimo biennio - ha fatto registrare numeri stupefacenti per un giocatore di 39 anni: 18 punti e 8 rimbalzi a partita, queste le sue medie.
A chiudere il quintetto dovrebbe essere Kaleb Tarczewski, spesso titolare in LBA, favorito anche dal lungo stop di Arturas Gudaitis. Sempre titolare nelle prime otto partite, poi soltanto un’altra volta in quintetto, nell’ultima sfida di campionato persa in casa della capolista Segafredo Bologna. Centro di 213 centimetri per 111 chili, Tarczewski è alla quarta stagione in biancorosso. Classe ’93 del New Hampshire e prodotto dei Wildcats di Arizona University, il pivot americano sta viaggiando in questo campionato a oltre 8 punti e oltre 5 rimbalzi di media in 19’ di utilizzo a partita.
LA PANCHINA AVVERSARIA
Difficile, anche in questo caso, decifrare chi potrebbe lasciar fuori per turnover coach Messina, il quale adesso – dopo l’arrivo di Keifer Sykes - deve far fronte a ben dieci stranieri. Uno di questi a occupare un posto in tribuna sarà sicuramente Nedovic, fuori per infortunio, mentre due degli altri tre posti potrebbero essere presi, come detto, da White e Mack che, finora, non solo hanno deluso ma hanno anche trovato poco spazio.
Proprio Keifer Sykes dovrebbe fare il suo esordio con Cantù, nel derby, dopo il debutto in EuroLega di ieri sera contro lo Zenit San Pietroburgo. Combo guard di 26 anni, di Chicago, Sykes è tornato in Italia dove aveva già giocato lo scorso anno. La passata stagione ad Avellino è “esploso” dopo la partenza di Norris Cole, facendo registrare proprio contro Milano, il suo career-high in Serie A. Era il 30 dicembre del 2018, giorno del suo venticinquesimo compleanno, quando Sykes realizzò 31 punti. Poche settimane dopo ne segnò addirittura 43 ai turchi del Banvit in Basketball Champions League, di cui 28 solo nel primo tempo. Ancora oggi è record di punti in BCL. Ad Avellino, Sykes totalizzò 17.1 punti e 4.1 assist di media in LBA. Ora a Milano ritrova coach Messina, con il quale Sykes aveva già avuto modo di lavorare per un paio di mesi ai San Antonio Spurs, prima di essere girato in G-League ad Austin, nella franchigia affiliata agli “speroni”. È poi il turno della guardia classe ’93, nativa di Alba, Amedeo Della Valle. Ha fatto il college a Ohio State e ha disputato quattro anni alla Reggiana, ora è alla seconda stagione a Milano. In campionato gioca 15’ a partita, segnando poco più di cinque punti di media, mentre è in EuroLega che, a sorpresa, trova più spazio, giocando spesso tra i 25 e addirittura i 30 minuti.
Diverso invece il discorso per Riccardo Moraschini che in campionato trova più spazio, titolare più della metà delle volte. La guardia-ala ferrarese, che all’occorrenza può occupare anche lo spot di playmaker (ruolo in cui si è riscoperto a Brindisi lo scorso anno, vincendo peraltro il premio come miglior giocatore italiano), scende in campo in media 21’ a partita, raccogliendo 5.2 punti, 3 rimbalzi e 1.3 assist in LBA. 29 anni la prossima settimana, ironia della sorte la carriera del nativo di Cento ha avuto una svolta decisiva grazie anche all’infortunio occorso a Wes Clark lo scorso anno, quando militava a Brindisi. Con Clark fuori per diversi mesi, infatti, Moraschini è entrato fisso in quintetto, come playmaker o come guardia, disputando una stagione straordinaria, tanto appunto da meritarsi la chiamata di Milano la scorsa estate.
Il cambio naturale di Scola, che parte titolare ma gioca solo 17’ (segnando però quasi 10 punti a partita con un incredibile 50% da tre), è l’ex canturino Jeff Brooks, americano di Louisville naturalizzato italiano in seguito a un matrimonio proprio con una ragazza comasca conosciuta quando giocava a Cantù. È principalmente un “quattro” ma, come Moraschini, sa essere un giocatore molto versatile. Se lo scorso anno coach Simone Pianigiani lo utilizzava spesso come “cinque” nei finali di partita, coach Messina lo schiera addirittura da “tre” in EuroLega, preferendo quintetti alti e più fisici. Il nativo del Kentucky, titolare in campionato sette volte su tredici, gioca in media 23’, nei quali totalizza quasi 7 punti e 6 rimbalzi a partita. EuroCup a parte vinta con Malaga, Brooks ha vinto tanto in Italia. Protagonista del “triplete” con la maglia di Sassari, anche con i colori di Cantù e Milano ha vinto la Supercoppa. Tre, dunque, con tre club diversi. Nella sua esperienza canturina, datata 2012-’13, ha collezionato 44 presenze in LBA e 10 in EuroLega. Con la maglia della Nazionale italiana ha invece partecipato alla recente spedizione cinese per i Mondiali del 2019. Un altro americano naturalizzato italiano, peraltro anch’egli ex canturino, è Christian Burns, ala-centro classe ’85 nato nel New Jersey.
Ha esordito in Italia nella stagione 2012-’13 a Montegranaro, sponda Sutor, venendo allenato proprio da una leggenda del basket canturino, coach Carlo Recalcati. Poi, Brescia e appunto Cantù le altre maglie indossate in Serie A oltre a quella di Milano. In biancoblù ha giocato una stagione 2017-’18 da urlo (14.2 punti e 10 rimbalzi di media), quasi sempre in doppia doppia e tanto da sfiorare, a fine anno, il premio di MVP della regular season, secondo alle spalle di Jason Rich, ennesimo ex canturino, che vinse il riconoscimento dopo un ottimo campionato con la Scandone Avellino. In LBA, Burns, conta quasi 1400 punti e quasi 900 rimbalzi. Ha difeso i colori azzurri della Nazionale all’EuroBasket del 2017. Quando sta bene, il centro di riferimento è sempre Gudaitis. Causa infortunio (che gli ha fatto saltare anche i Mondiali), il lituano ha sinora giocato solo 5 gare in campionato, 3 dal primo minuto. 6.4 punti e 4 rimbalzi le sue medie, in 14’ a partita. Lo scorso anno in EuroLega, prima del grave infortunio che lo ha colpito, con 12.5 punti e 7.1 rimbalzi di media era ampiamente uno dei migliori lunghi della competizione. I numeri e le sue performance, sia in Italia sia in campo internazionale, hanno spesso dimostrato che è lui il vero ago della bilancia di questa squadra, troppo decisivo e troppo essenziale specialmente in Europa.
In fondo alle rotazioni ci sono poi Biligha e Cinciarini, quest’ultimo anche lui uno dei tanti ex Cantù presenti nel roster meneghino. Quanto a Biligha, dopo quattro anni ad alti livelli tra Cremona e Reyer Venezia, in estate ha avuto la chiamata della vita, voluto fortemente da Milano. Anche lui è nel giro della Nazionale, dove vanta 47 presenze e le partecipazioni a un Europeo (2017) e a un Mondiale (2019). In questa stagione ha staccato il traguardo dei mille punti in Serie A proprio con i colori biancorossi. Chiudono un roster lunghissimo, composto da sedici giocatori di livello, gli americani White e Mack. Il primo è un’ala forte di 27 anni, dell’Ohio, alla terza stagione consecutiva in EuroLega dopo due buone stagioni ai lituani dello Zalgiris Kaunas. È però all’esordio in Italia, dove fatica a incidere: solo sette presenze e mai in quintetto, a 4.1 punti di media in appena 13’ di impiego a partita. Il secondo, invece, è la riserva di Rodriguez e millanta 456 presenze in NBA. Trent’anni il prossimo mese di aprile, in NBA, Mack, annovera anche 2997 punti e 1421 assist (6.6 e 3.1 di media). Sinora non ha però convinto appieno, collezionando otto presenze in LBA e venendo schierato dall’inizio in sette occasioni. Per lui 7.1 punti, 3.3 rimbalzi e 3.4 assist di media in circa 21’ a partita.
I PRECEDENTI
Cantù e Olimpia Milano si sono sfidate in passato 167 volte. Conducono i meneghini con cento vittorie, contro le sessantasette affermazioni dei canturini. Domenica ad Assago, per l’ultima giornata del girone di andata di regular season, andrà in scena il confronto numero 168.
Nell’ultima sfida tra le due compagini, giocata peraltro sempre al Forum di Assago, il protagonista assoluto del derby fu l’ex biancoblù Frank Gaines, autore di 44 punti. Il “bomber” americano, oggi in forza alla Virtus Bologna, fece registrare la miglior performance offensiva in un derby da parte di un giocatore di Cantù. Tuttavia, Gaines a parte, l’ultimo derby fu vinto dall’Olimpia con il risultato finale di 98-91. Era il 31 marzo del 2019.
INFO GENERALI
Il big match della diciassettesima giornata di LBA tra S.Bernardo-Cinelandia Cantù e A|X Armani Exchange Milano sarò trasmesso in diretta alle 17 su Eurosport 2 e su Eurosport Player. Radiocronaca del match su Radio Cantù 89.600 FM e streaming su radiocantu.com. Ad arbitrare l’incontro saranno i signori Massimiliano Filippini, Valerio Grigioni e Giacomo Dori.






